Quante volte vi è capitato di dedicare del tempo alla calibrazione della vostra stampante, assicurandovi di eseguire tutto con la massima cura, ma alla prima stampa accorgervi che il colore ha una visibile dominante di giallo?
La risposta a questo problema, probabilmente è nella carta che state utilizzando, e nel modo in cui viene “misurata”. La maggior parte dei supporti da stampa in commercio, contengono al loro interno un componente chimico, gli sbiancanti ottici, che hanno la funzione di rendere più bianco il colore della carta al nostro occhio. In realtà questi componenti chimici non sono proprio bianchi, infatti riescono a riflettere una componente luminosa ultravioletta, componente che l’occhio umano non può però vedere. Ma lo spettrofotometro si! Questo in pratica in cosa si traduce?
Noi vedremo la carta bianca, mentre invece lo spettrofotometro misurerà il colore della carta con una sorta di viola. La calibrazione tenterà di bilanciare questa dominante di viola. Come?
Il giallo è il colore complementare del viola, quindi la calibrazione cercherà di compensare la dominante violacea, aggiungendo giallo. Il risultato finale sarà quindi una stampa visibilmente virata al giallo.
Fortunatamente oggi grazie alle nuove tecnologie inserite negli strumenti di misurazione, ai nuovi standard di misurazione (M0, M1, M2), e ai sistemi di Color Management, è possibile sopperire a questi problemi, scegliendo di “eliminare” la componente UV dalla lettura della stampa, ed avere una stampa perfettamente bilanciata.
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