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Ogni carta necessita di una calibrazione specifica?

La calibrazione delle carte è fondamentale per la stampa. Ma quali necessitano di una calibrazione specifica?

TANTE TIPOLOGIE DI CARTA, MA OGNUNA NECESSITA DI UNA CALIBRAZIONE SPECIFICA?

Nel mondo della stampa, soprattutto quella digitale, capita di avere a magazzino una ampia varietà di carte, ma ognuna di queste necessita di una propria calibrazione specifica? Non esiste una risposta unica e conclusiva a questa domanda, perchè per dare una risposta bisogna analizzare i numerosi fattori che la determinano. In ogni caso, quando si vuole inserire una stampante all’interno del flusso aziendale di Color Management, è fondamentale l’attività di catalogazione dei materiali di stampa, e la successiva selezione, tra tutti i materiali, di quelli che necessiteranno di una calibrazione dedicata. 

Secondo quali criteri quindi si cataloga la carta per la stampa? E quali fattori bisogna tenere in considerazione per la calibrazione? In linea generica possiamo dire che qualora due materiali di stampa, abbiano caratteristiche tali, da mantenere la medesima interazione tra carta e inchiostro, e di conseguenza lo stesso risultato visivo in stampa, allora quelle due carte possono condividere una sola calibrazione.

Catalogare i materiali in base alla tipologia di carta, ed alla rispettiva calibrazione

Quali sono quindi le caratteristiche delle varie carte, che vanno analizzate per definire l’analogia tra due materiali? Le caratteristiche da tenere in considerazione dipendono sicuramente dalla tipologia di inchiostri e di tecnologia di stampa utilizzata (stampa a toner, stampa inkjet, stampa UV), ma ci sono alcune caratteristiche comuni ad ogni “ambiente di stampa”, che possono aiutarci a catalogare i materiali:

  • punto di bianco della carta: se due carte o materiali hanno un punto di bianco sensibilmente diverso, allora ognuno necessiterà di una calibrazione specifica.
  • struttura superficiale del materiale: la rugosità e la trama superficiali della carta, sono fattori che influenzano in modo profondo il risultato visivo della stampa, e quindi se valutati molto diversi, richiedono una calibrazione dedicata.
  • porosità della carta e coating: anche la struttura interna della carta, e la tipologia di rivestimento superficiale, influenzano il modo in cui l’inchiostro interagisce con la carta, e quindi vanno tenuti in considerazione per catalogare i materiali da stampa.
  • modalità di stampa: in base alla natura del lavoro, o alla tipologia di materiale, le modalità di stampa (risoluzione, passi ecc…) per la stampa del supporto possono variare, incidendo quindi sul risultato colorimetrico.

Oltre a questo, in base al tipo di “ambiente di stampa”, esistono altri parametri da tenere in considerazione, in base alla tecnologia di stampa, o alla tipologia di inchiostri: 

QUALI CARTE CALIBRARE PER STAMPANTI A TONER?

Come calibrare le carte per stampanti a toner

Nelle stampanti a toner, oltre ai parametri di base per la catalogazione dei materiali, bisogna tenere in considerazione anche alcune caratteristiche strettamente legate alla tecnologia di stampa. Spesso nelle stampanti laser, ad una variazione della grammatura della carta, corrisponde una variazione nella temperatura di fusione del toner. Nei RIP dedicati troviamo dei “range” di grammature, nei quali la temperatura di fusione rimane la stessa (ad esempio 110gr-150gr, 150, 200gr ecc…), possiamo quindi affermare che: qualora punto di bianco e struttura del materiale rimangano gli stessi, e che la grammatura della carta rientri all’interno di un range nel quale il fusore mantenga la stessa temperatura, due carte possono condividere la medesima calibrazione.

QUALI CARTE CALIBRARE PER STAMPANTI INKJET O A SOLVENTE?

Anche nelle stampanti Inkjet, con inchiostri ad acqua, o a solvente, esistono dei parametri specifici utili per selezionare i materiali da calibrare. In queste stampanti sicuramente più di altre avrà importanza il coating del materiale, che influirà sul risultato di stampa in modo molto evidente. Oltre a questo, nelle stampanti a solvente, è fondamentale catalogare le carte in base alla loro sensibilità al calore. La stampabilità dei materiali per inchiostri a solvente, è infatti strettamente collegata alla temperatura a cui viene esposta la carta in fase di stampa e di asciugatura, ed è quindi logico che se due carte condividono lo stesso punto di bianco e tipologia di materiale, ma hanno una diversa sensibilità al calore, necessiteranno di calibrazioni specifiche.

QUALI CARTE CALIBRARE PER STAMPANTI UV?

Calibrazione per stamanti uv, quali supporti necessitano di una calibrazione dedicata?

Rispetto alle altre tecnologie, la stampa UV è sicuramente quella che subisce una variazione minima in relazione al supporto utilizzato. Anche in questo caso però bisogna tenere conto delle caratteristiche basi di un materiale, quali punto di bianco e struttura superficiale. Oltre a questo, è importante valutare che spesso la tecnologia UV, viene utilizzata per la stampa di materiali rigidi, ed oggetti, che per loro natura richiedono modalità di stampa molto diverse tra di loro, come ad esempio la risoluzione, la velocità di stampa, o l’altezza delle teste (una penna avrà modalità di stampa diverse rispetto ad un pannello, ad esempio) e di conseguenza le calibrazioni andranno valutate tenendo in considerazione anche queste caratteristiche.

QUALI TOLLERANZE QUALITATIVE ASPETTARSI DOPO LA CALIBRAZIONE?

Compilare un catalogo di materiali, e passare alla selezione tra questi, di quelli che necessitano di una calibrazione specifica, richiede infine di definire anche le tolleranze qualitative (sia interne che esterne all’azienda) del prodotto finale. Calibrare tutti i materiali, senza alcuna distinzione, rappresenterebbe di fatto la soluzione che porta ad ottenere la massima qualità di stampa su ogni supporto. Catalogare e selezionare i materiali da calibrare, rappresenta invece una modalità più efficiente per il Color Management sulle periferiche di stampa, dove vengono ottimizzati i tempi dedicati a calibrazioni e ricalibrazioni. E’ ovvio che in questo caso, la selezione delle carte  in base ai fattori sopra citati, è fondamentale, poiché tanto più questi fattori differiscono tra i materiali, tanto più il risultato visivo sarà diverso. La scelta quindi di utilizzare una calibrazione per più tipologie di carte, è da tenere in considerazione in base all’ottimizzazione delle dinamiche lavorative, della natura del prodotto finito, o delle tolleranze richieste dalla commessa.

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